Nel mio lavoro accolgo persone che vivono momenti di difficoltà, sofferenza o cambiamento. Ecco alcune delle problematiche che affronto più spesso:
Nel mio lavoro accolgo persone che vivono momenti di difficoltà, sofferenza o cambiamento. Ecco alcune delle problematiche che affronto più spesso:
Nel ruolo genitoriale si intrecciano molteplici sfide: affetto, responsabilità, limiti, senso di colpa. Una delle più sottili ma insidiose è la tendenza — spesso inconsapevole — a voler essere amici dei propri figli.
Essere genitori, però, non è un esercizio di simmetria. È un compito educativo che richiede presenza, fermezza e, soprattutto, una visione a lungo termine.
I piani devono rimanere sfalsati, perché è proprio questa differenza che permette ai figli di essere accompagnati, sostenuti e orientati. Il genitore non cammina allo stesso livello del figlio: osserva da un’altra prospettiva, più ampia, più matura, e da lì si assume la responsabilità di indicare la strada.
Un genitore non può essere la "migliore amica" o il "migliore amico" del proprio figlio. Quando questo accade, spesso non si sta esercitando il ruolo genitoriale su un piano autentico, e a livello più sottile si rischia di entrare in dinamiche manipolatorie, anche se involontarie. Il bisogno di vicinanza, di approvazione o di compensazione non può mai sostituirsi alla funzione educativa.
Uno degli strumenti più importanti in questo processo è la capacità di dire “NO”.
Educare significa anche avere il coraggio di stare scomodi, di reggere l’impopolarità, di tollerare la protesta. Ma è proprio in questa scomodità che si costruisce la fiducia: sapere che c’è un adulto che regge, che contiene, che guida.
La funzione genitoriale è, a tutti gli effetti, una funzione educativa, e come tale richiede consapevolezza, coerenza e strumenti interiori adeguati.
Quando il carico emotivo diventa troppo pesante, quando si fa fatica a trovare un equilibrio tra affetto e autorevolezza, un percorso psicologico può rappresentare uno spazio utile per ridefinire il proprio ruolo, sciogliere nodi interiori e rafforzare la propria funzione educativa.
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C’è un
momento, nella vita di molti, in cui restare diventa più doloroso che andare
via.
Un momento in cui, nonostante l'affetto, nonostante l'abitudine, nonostante la
speranza... sentiamo che continuare a restare significa smettere di rispettare
sé stessi.
Questa è la
storia di una scelta difficile, ma necessaria: quella del distacco.
Non è stato
un gesto impulsivo.
Nessuna lite, nessuna rottura drammatica.
Solo la profonda consapevolezza che stavo trascurando i miei bisogni per
mantenere una relazione che, ormai, faceva più male che bene.
Confini personali: una protezione sana, non una
barriera
In
psicologia si parla spesso di confini personali, un concetto centrale
nella regolazione delle relazioni interpersonali.
I confini non sono muri. Sono linee emotive, mentali e a volte fisiche che
proteggono il nostro spazio interiore.
Quando non vengono rispettati, ci sentiamo invasi, sopraffatti, e spesso
perdiamo il contatto con noi stessi.
Allontanarsi,
in certi casi, non è rifiutare l’altro, ma smettere di rifiutare sé
stessi.
Il distacco non è odio, ma consapevolezza
La cultura
del "resistere sempre" ci ha insegnato che l’amore richiede
sacrificio.
Ma raramente ci è stato detto che anche amare sé stessi richiede scelte
coraggiose.
Allontanarsi
può essere un atto d'amore:
🔹 verso sé stessi, per proteggere la propria salute mentale
🔹 verso l'altro, per evitare che il dolore diventi rabbia
🔹 verso la relazione, per lasciare spazio alla guarigione
Puoi amare e allo stesso tempo dire "basta"
Il distacco
consapevole non nasce dall'odio, ma dalla cura.
Dalla volontà di non trasformare il dolore in rancore.
Di chiudere una porta con rispetto, e magari, nel tempo, aprirne altre...
dentro e fuori di sé.
In conclusione
Se ti trovi
in una relazione — affettiva, familiare, lavorativa — in cui senti che i tuoi
confini vengono ignorati, chiediti:
Sto scegliendo me stesso/a?
Mi sto proteggendo?
Ricorda:
mettere dei limiti non ti rende freddo, distante o cattivo.
Ti rende consapevole. Ti rende presente. Ti rende vero.
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