CINEMA DO

Il cinema come strumento di promozione ed evoluzione umana,

e di benessere bio-psico-sociale 

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema

per giungere alla coscienza, scuotere le emozioni

 e raggiungere le stanze segrete dell’anima.
(Ingmar Bergman)





Grazie al cinema, possiamo vivere realtà alternative, dare sfogo a desideri rimossi, identificarci con i personaggi, proiettare esperienze inconsce, generare effetti catartici e suggestivi, e infine esaminare e comprendere le rappresentazioni sociali, poiché è strettamente collegato agli eventi globali, talvolta anticipandoli con straordinaria precisione.


Filmografia:



Che ora è Regia di Ettore Scola. Un film con Marcello Mastroianni, Anne Parillaud, Massimo Troisi, Lou Castel, Renato Moretti. Genere Commedia - Italia, 1989

È bellissimo passeggiare accanto a Marcello e Michele per un'intera giornata. Mangiare in una trattoria al lume dei volti segnati dalle rughe e dall'imbarazzo. Giocare con la memoria e la letteratura per dare senso al sapere acquisito. Andare al cinema per riempire i vuoti e pensare a quanto sia estenuante parlarsi per davvero. Sostare in un bar, servire caffè, occupare il tempo così come viene, rimandando la resa dei conti con il tempo che passa. 




E poi e poi cadere nella trama lieve dei dialoghi senza sosta, in cui, alla fine, ci si è detti «un mare di parole senza dirsi niente». Perchè sì, per un figlio è difficile farsi capire da un padre che ha già preso in mano le redini della sua vita. Per un padre armato di salde certezze c'è sempre un figlio carico di salde inconcludenze. E in alto i muri, le reticenze, i convenevoli di circostanza costruiti a puntino per non affrontare il dramma di un futuro che non si sa immaginare. 


Eppure, basta l'innesco di una semplice domanda a sciogliere il nodo dell'incomunicabilità. Basta un brandello di banalità per recuperare l'empatico terreno dell'intesa, che sa di casa. Eccolo che vince, allora, l'irresistibile gusto di un legame affettivo solo assopito ma mai estinto. Eccolo che risuona forte e chiaro: 


«Che ora è?» 


«Sono le dieci, tre minuti e dieci secondi».



La danza della realtà

                                    

Il bambino non muore mai:
ogni essere umano, se non ha portato a termine un certo lavoro spirituale, è un bambino travestito da adulto.
È meraviglioso essere bambini quando si è bambini ed è terribile che in tenera età qualcuno ci obblighi a comportarci da adulti.
È terribile anche essere bambini quando si è adulti.
Maturare significa mettere il bambino al suo posto, lasciarlo vivere dentro di noi non come un comandante ma come un seguace.
Lui ci apporta lo stupore quotidiano, la purezza nelle intenzioni, il gioco rigeneratore, ma non deve mai convertirsi in tiranno.

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