A 57 anni, il corpo diventa un maestro silenzioso. Ci invita ad ascoltarlo con più attenzione, a rispettare i suoi ritmi e a prenderci cura di lui non solo per rimanere “in forma”, ma per rimanere vivi in profondità.
Allenarmi oggi – che sia sollevando pesi in palestra o
praticando karate, la mia via marziale da tanti anni – non è solo esercizio
fisico. È un atto di presenza spirituale. Ogni movimento diventa meditazione,
ogni gesto un dialogo tra energia, respiro e mente.
Stare in forma, alle soglie dei 60, significa scegliere
la libertà: libertà di muoversi senza dolore, di vivere la sessualità con
vitalità e autenticità, di mantenere la curiosità e l’entusiasmo di chi vuole
ancora imparare.
Il karate mi ha insegnato che il corpo è un tempio e un
compagno di viaggio. Attraverso la disciplina, il rispetto e la pratica
costante, possiamo mantenere armonia tra corpo e spirito. E questa armonia non
è un lusso estetico, ma la radice stessa della gioia e della pienezza
relazionale, affettiva e sessuale.
Prendersi cura di sé, dunque, non è mai solo una
questione di salute: è un cammino spirituale. È un modo per onorare il passato,
preparare il futuro e vivere il presente con intensità.
Verso i 60, il corpo non chiede perfezione:
chiede attenzione, rispetto e amore. Ogni allenamento, ogni scelta consapevole,
ogni atto di cura è un dono che facciamo a noi stessi e alla vita che ci abita.
Quando la consapevolezza non basta
Molte persone sanno bene quanto sia importante prendersi
cura del proprio corpo attraverso il movimento, l’attività fisica o la
disciplina marziale. Eppure, nonostante la consapevolezza dei benefici, spesso
si fatica a trasformare questa conoscenza in un’abitudine costante.
Non si tratta semplicemente di “mancanza di volontà”:
molto spesso sono blocchi emotivi, convinzioni limitanti o fatiche
psicologiche che impediscono di fare quel passo in più verso il
cambiamento.
Il ruolo del supporto psicologico
In questi casi, un percorso psicologico può diventare un
alleato fondamentale. Lo psicologo aiuta a:
- Rafforzare
la motivazione: trasformare il “so che mi farebbe
bene” in un “lo faccio perché mi sento pronto”.
- Gestire
ansia e stress: spesso svuotano l’energia necessaria
per prendersi cura di sé.
- Affrontare
insicurezze e paure: che possono bloccare non solo la
pratica fisica, ma anche la libertà di vivere la propria intimità.
- Riconciliare
corpo e mente: imparando a percepire il corpo come un
alleato, non come un limite o una fonte di giudizio.
Corpo, mente e sessualità: un equilibrio
vitale
Quando il lavoro psicologico si intreccia con la cura
fisica, i benefici non si limitano alla salute o all’estetica:
- aumenta
la fiducia in sé stessi,
- cresce
la serenità emotiva,
- si
libera la possibilità di vivere la sessualità in modo autentico, vitale
e soddisfacente.
La sessualità, infatti, non ha età. È una risorsa che si
rinnova quando viene nutrita di attenzione, rispetto e consapevolezza.
Un invito alla cura integrata
Prendersi cura di sé non è solo un atto di salute: è un
vero e proprio cammino psicologico e spirituale.
Allenare il corpo e prendersi cura della mente significa scegliere la libertà:
libertà di muoversi senza dolore, di amare senza paura, di vivere la sessualità
con entusiasmo e autenticità.
Il tuo corpo è pronto a seguirti. È la tua mente che aspetta di essere liberata. Inizia oggi il tuo cammino di cura e scoperta.